COME ORGANIZZARE LA PROPRIA MOSTRA - PT. 1
Il tema di oggi è come organizzare la propria mostra d’arte, cioè sostanzialmente la propria prima mostra d’arte, se sei costretto a organizzarla da te.
Diciamo che è difficile che un artista, che poi si professionalizza in un secondo momento, continua a riportare la sua primissima mostra d’arte nel proprio curriculum ma, come in ogni cosa, anche nelle cose più grandi c’è sempre un inizio. L’inizio della carriera per un artista contemporaneo è la mostra.
All’inizio è quasi impossibile. A meno che tu non abbia veramente grandissimi agganci che ti spingono molto, è impossibile realizzare la prima mostra in un luogo professionale, aiutato da figure professionali quali galleristi o curatori. Quindi, sostanzialmente, la primissima tua uscita pubblica come artista la devi organizzare da te.
Naturalmente, ci sono dei modi, delle regole fondamentali da rispettare, anche per una primissima mostra di esordio, che fanno sì che anche quella primissima uscita pubblica non sia completamente strampalata ma che quantomeno faccia in modo che l’artista esordiente si presenti con un minimo di struttura.
Io ho fatto la prima mostra a 16 anni, ho cercato di rispettare alcune di queste regole. Qualcuna magari all’epoca non ne avevo piena consapevolezza, oggigiorno naturalmente saprei come fare, ma oggigiorno lavoro con delle gallerie quindi non ho più questa necessità di farmi tutto da me, senza l’appoggio di alcuna persona.
Il tema, quindi, di oggi è: come organizzare la propria mostra d’arte quando sei costretto a organizzarla da te.
La prima regola fondamentale è una regola scontata, ma è comunque importantissima. La prima regola per poter organizzare una tua mostra personale è quella di essere davvero pronto, cioè, detto in maniera semplice, avere il giusto numero di opere da presentare.
Questo primo punto lo devo dire, non posso esimermi dal riportarlo, perché mi è capitato almeno tre o quattro volte di persone, ragazze e ragazzi, che mi chiedevano, appunto, come fare. Più che altro dicevano di voler fare una prima mostra loro e praticamente dicevano che avevano dipinto o realizzato sei o sette opere, cinque…Naturalmente, non è possibile presentarsi, non è possibile nemmeno pensare di fare una propria mostra quando il numero di opere che hai realizzato fino a quel momento si aggira intorno ai cinque, sei, quattro.
Per poter pensare di fare una mostra ci vogliono almeno venti, sarebbe meglio trenta, opere.
Io ricordo che, appunto, per arrivare a un numero di questo tipo, quando avevo 16 anni, a questo tipo di numero di opere mature, feci diverse estati dedicate alla pittura alla mattina alla sera e quindi raggiunsi il giusto numero per poi, appunto, esordire con la mia primissima mostra.
Quindi, la prima regola fondamentale per poter fare una mostra quando te la devi organizzare da te è regolarti sul numero delle opere, avere almeno venti o trenta opere a tua disposizione.
Poi, il secondo punto fondamentale è quello di scegliere un luogo adatto alla tua prima mostra.
Naturalmente, l’abbiamo detto prima, è quasi impossibile che la primissima uscita pubblica la si riesca a fare in una galleria, a meno che tu non abbia molti agganci.
Quindi, dovendo scegliere altri luoghi, è preferibile più che altro non scegliere, scartare, certi luoghi a priori: ristoranti, bar…soprattutto se questi ristoranti o bar non sono caratterizzati da una clientela un po’ specifica, meglio evitare di appendere quadri, appendere opere, inserire opere in qualsiasi contesto purché esso sia pubblico. È certamente preferibile luoghi tipo biblioteche, se hanno degli spazi magari adibiti, o ville, palazzi…questo soprattutto per quanto riguarda l’Italia, questa è una cosa tutto sommato abbastanza normale, avere diversi luoghi di questo tipo, magari anche dalla valenza storica, a disposizione per mostre temporanee.
Quindi, il secondo punto fondamentale è quello di scegliere un luogo adatto alla tua mostra.
Poi, il terzo punto importante è quello di scegliere un unico modo per esporre le tue opere.
Mi spiego meglio. Uno degli errori tipici di chi è proprio all’inizio è quello di presentare la propria opera con, ad esempio, incorniciature differenti, se parliamo di opere bidimensionali, o di dipinti, di disegni; oppure in modi diversi, magari che ne so, se si tratta di sculture, con piedistalli o supporti di colori diversi, con caratteristiche diverse.
Naturalmente questo è assolutamente da evitare. Quello che bisogna fare, invece, è trovare e applicare un unico sistema di incorniciatura o di presentazione delle proprie opere. Quindi, detto in maniera ancora più semplice o più diretta, se esponi 15 disegni utilizzare 15 cornici tutte uguali, con i listelli, le caratteristiche del legno, che siano tutte uguali, ancora meglio se le misure non sono eccessivamente diversificate. Oppure, se decidi – cosa, ad esempio, che ormai è estremamente comune in gallerie di arte contemporanea – di esporre le tue opere senza incorniciature, devono essere tutte senza incorniciatura, non si possono esporre due opere incorniciate, una no, tre con cornici diverse.
C’è una signora che è intervenuta nella diretta che dice che le piacerebbe sapere cosa sto dicendo ma non parla italiano. Sarà per le prossime dirette in inglese. Ciao.
Quindi, è necessario, appunto, avere un unico sistema per esporre, un unico modo per esporre o per presentare le tue opere. Per esempio, alla mia ultima mostra nessuna opera era incorniciata, anche perché aveva un senso anche dal punto di vista del significato della mostra e del significato dei quadri o delle opere.
Fine PT 1.