Consigli di un artista per gli artisti: come diventare un curatore d'arte contemporanea - PT.1

Curatore d'arte contemporanea

Il tema di questa diretta è: come diventare un curatore d’arte contemporanea.

Innanzitutto, il primo punto da trattare è sicuramente delineare a grandi linee cosa fa il curatore di arte contemporanea.
Sostanzialmente, il curatore, idealmente (ma per fortuna a volte anche nella realtà concreta) ha la funzione di incanalare l’artista, le mostre, ma in questo senso anche le attività di una galleria, verso quelle che sono, ad esempio, le tendenze che di volta in volta lui reputa più interessanti, inoltre dare una lettura di questi eventi stessi d’arte, per così dire, nel senso che, da questo punto di vista, il mestiere del curatore d’arte è simile ma, per meglio dire, si sovrappone a quello del critico d’arte, cioè appunto quello di dare una lettura degli eventi relativi all’arte contemporanea nel loro farsi. Quindi, in questo senso, il curatore fa anche da cosiddetto “critico militante”.

Quindi, il curatore d’arte, in poche parole, inquadra i nuovi fenomeni dell’arte, i fenomeni dell’arte che via via si presentano su quello che è il palcoscenico della realtà e cerca, appunto, di incanalarne l’azione, naturalmente scegliendo (in questo senso è militante) di promuovere maggiormente alcuni artisti, o un certo tipo di arte, oppure artisti di un certo Paese.

Facciamo degli esempi rapidissimi, a grandi linee. Ci sono dei curatori che si interessano soprattutto, ad esempio, di arte pop, anche contemporanea, tutto quel mondo cosiddetto “neo-pop”; ci sono dei curatori che si interessano soprattutto agli artisti di alcune aree geografiche; oppure chi si interessa, magari per quanto riguarda la pittura, a una pittura informale, astratta, non figurativa; c’è invece chi, per ragioni culturali, si interessa invece di un altro tipo di pittura, una pittura figurativa, a volte anche tradizionale, ecc.
Quindi, il curatore d’arte serve, appunto, a fare anche da termometro di quelle che sono le tendenze dell’arte contemporanea, le promuove, ne promuove alcune. La sua figura si sovrappone anche a quella, talvolta, soprattutto in Italia, del critico d’arte. E quindi questo è ciò che fa il curatore, è una figura importante nel sistema dell’arte contemporanea.

Andando al secondo punto da trattare, per fare il curatore d’arte, per iniziare a rispondere alla domanda che dà il titolo a questa diretta (cioè come fare il curatore d’arte), sorge spontanea la domanda se è necessario o meno frequentare una scuola specifica, o comunque frequentare un’università, o un tipo di accademia specifico per curatori. Insomma, la domanda alla quale è necessaria rispondere è: qual è il tipo di formazione di cui uno dovrebbe avvalersi.

Dunque, innanzitutto,  per la verità, non è detto che, essendo il curatore un lavoro non normalissimo, non estremamente tradizionale, in realtà non c’è un percorso di studi definito. Addirittura, talvolta (ma non è quello che consiglio io), ci sono alcuni curatori che quasi non hanno un vero e proprio, o comunque un completissimo percorso di studi. Comunque, in linea generale, è meglio, e comunque la stragrande maggioranza dei curatori nel mondo hanno invece un certo percorso di studi, a volte anche un percorso di studi molto corposo.

In linea generica, ad esempio, andando alla pratica, cosa si potrebbe consigliare a un giovane che volesse pensare ad un proprio futuro come curatore d’arte. Un buon consiglio potrebbe essere quello, appunto, di fare questa macro-scelta, cioè tra università e accademia. In realtà, anche lì una cosa non è così nettamente migliore dell’altra, una scelta non è così nettamente migliore dell’altra.

Diciamo che, ad esempio, una buona idea potrebbe essere completare un percorso di studi di tipo universitario, all’università tradizionale, possibilmente in corsi quali Storia dell’Arte, o…io, ad esempio, sono laureato e specializzato in Storia dell’Arte, ma faccio l’artista, non c’entra nulla, diciamo. Però, ad esempio, conosco dei curatori che sono laureati in Storia dell’Arte all’università, ed è un’ottima cosa.

Un’altra cosa potrebbe essere anche una laurea in filosofia e poi, magari, con una specializzazione in estetica, o in filosofia dell’arte, perché, soprattutto in Italia, ci sono molte facoltà che giocano su questa differenza di termini che, appunto, poi si riferisce alla medesima disciplina.

Inoltre, potrebbe essere anche una buona scelta tutto quel ramo che c’è oggi all’università, che va sotto il nome generico di Beni Culturali.

Poi, invece, l’altra scelta potrebbe essere quella dell’Accademia di Belle Arti. In particolare, sul discorso dell’Accademia, secondo me, dipende moltissimo proprio dalla scuola, cioè proprio da quale Accademia scegli, più che dal corso di studi. Nelle accademie ci sono dei corsi di studi specifici per curatori, che hanno nomi vari, che vanno da Curatorial Studies (anche in Italia, perché, è chiaro, in Italia non è più possibile impiegare l’italiano, quindi solitamente si chiamano così, Curatorial Studies, questi corsi), oppure Curating, in qualche caso ci sono questi nomi tipo Management per l’Arte anche. Mi pare che forse proprio all’Accademia di Brera si chiamasse così, per qualche anno, l’indirizzo per i curatori.

Praticamente, quindi, per quanto riguarda l’accademia, è molto importante proprio la scelta dell’accademia in sé. In Italia, le più rinomate sono, appunto, l’Accademia di Brera, già citata. È anche molto rinomata l’Accademia di Urbino, però soprattutto per grafica, disegno,  per altre cose. Poi, una scuola che io ritengo veramente eccellente è lo IUAV di Venezia, una volta avevo anche fatto il pensierino di iscrivermi lì. Poi, una scuola che invece conosco un po’ meno, però molte persone che conosco me ne hanno parlato bene, è la cosiddetta NABA di Milano, cioè la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

Poi, alla fine del percorso universitario o accademico, una cosa interessante che un curatore, o chi volesse diventare curatore, potrebbe fare è quella di iscriversi a dei corsi molto specifici per curatori, che non necessariamente vengono promossi da università o accademie. Ad esempio, in Italia il corso per eccellenza per curatori è promosso da una fondazione sostanzialmente privata. È una fondazione molto importante di arte contemporanea nel panorama italiano, ma anche internazionale. Questo corso si chiama CAMPO, viene promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha sede o a Torino o nelle vicinanze di Torino, ma comunque è di portata assolutamente nazionale, ma anche a livello internazionale è una delle eccellenze dell’arte contemporanea in Italia, quantomeno almeno a livello di istituzione, diciamo così. Quindi, quella è un’ottima soluzione.

Naturalmente, i problemi che deve affrontare un aspirante curatore purtroppo non si fermano a quelli della formazione scolastica o parascolastica. Infatti, passiamo a quello che è il punto successivo di cui volevo parlarvi, per quanto riguarda sempre il tema “Come diventare curatore di arte”.

Fine PT. 1

Giuseppe Alletto