COME COMUNICARE LA PROPRIA ARTE - PT 1

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Il primo consiglio per comunicare al meglio la propria arte è quello di stringere collaborazioni con i cosiddetti curatori, o critici d’arte.
Oggi, la categoria dei critici d’arte, dei curatori, è una categoria osmotica, nel senso che chi fa il critico fa anche il curateur solitamente e, addirittura, in molti casi svolge anche altre attività, sempre magari legate al contemporaneo.

Per comunicare la propria arte, la collaborazione con il curatore rimane fondamentale, sia per quanto riguarda la possibilità di far redigere al curatore, che magari si interessa alla tua arte, far redigere al curatore dei testi, cosa importante come corredo, appunto, ad esempio del proprio portfolio, oppure al corredo del proprio sito internet.

Ancora, nel momento stesso della mostra è fondamentale, appunto, come tramite, diciamo così. Continua ad essere magari non imprescindibile, ma comunque importante, la presenza del curatore, proprio in quanto mediatore più che tra un artista e la galleria, il curatore più che altro dovrebbe essere il mediatore tra l’artista e il pubblico ed eventualmente, quindi, potenzialmente l’artista e il collezionista.

Poi, il secondo consiglio (diciamo così) affinché si riesca a comunicare la propria arte al meglio, comunque per quanto è possibile, il secondo consiglio è quello di adoperarsi a spiegare le proprie opere da sé stessi. Questo potrebbe sembrare in contrasto con il primo punto, cioè quello di entrare in collaborazione, iniziare una collaborazione con i curatori, ma entrambe le cose sono da perseguire, entrambi i canali, perché la presenza…tanto il curatore non sarà, chiaramente, mai sempre presente. Inoltre, è necessario comunque saper spiegare da sé la propria opera, innanzitutto perché, paradossalmente, talvolta in ogni caso vanno anche spiegate al curatore, o quantomeno in un primo contatto con questa figura. Inoltre, il curatore non è una balia o una guardia del corpo, non sta sempre con te, quindi in ogni caso ci saranno tante occasioni in cui bisognerà parlare da sé delle proprie opere.

In un certo senso, per poter parlare di qualcosa, per poter parlare delle proprie opere, può sembrare banale ma è necessario che queste opere nascano da qualcosa di vero, cioè sostanzialmente è necessario che le opere abbiano un significato, cioè comunichino da sé qualcosa, nel senso che talvolta può capitare che magari un artista, soprattutto alle prime armi, quando gli viene chiesto qual è il significato delle proprie opere rimanga eccessivamente spaesato, tanto da poter dare l’impressione – e magari qualche volta non è solo impressione – che l’opera non ha alcun significato. Quindi è necessario, possibilmente, fare delle opere che significhino qualcosa, che comunichino qualcosa. Naturalmente, poi, in ogni caso va spiegato il cosiddetto significante, di cui ogni opera dovrebbe essere, appunto, dotata.

Giuseppe Alletto