COME LIBERARE IL TUO POTENZIALE DA ARTISTA - PT. 1

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Quindi iniziamo con quello che è il tema della giornata, che è, appunto, quello di come liberare il proprio potenziale creativo.

Dunque, ci sono tantissimi sistemi, addirittura questo quesito è un quesito che da sempre gli artisti si pongono. Il caso più famoso è quello di Leonardo Da Vinci, che spiega un suo metodo per liberare, appunto, la creatività e sostanzialmente consisteva nel guardare le nuvole o guardare i segni delle venature del legno, che a quanto pare ispiravano il maestro.

Ma al di là di questo, parliamo di come, appunto, un artista di oggi, soprattutto il principiante, dovrebbe fare per liberare il proprio potenziale creativo.

Dunque, innanzitutto, secondo me, il primo e fondamentale consiglio per liberare il proprio potenziale creativo è quello di iniziare. Consiglio semplice, però cosa significa quello di iniziare, come si direbbe in gergo di “buttarsi”? Cioè, cosa significa non aspettare di essere pronti, dato che poi, in sintesi, non si sarà mai del tutto pronti?
Questo è un problema che deriva, come qualcuno in ascolto sa bene, anche dalla mia esperienza personale, essendo tendenzialmente un perfezionista, soprattutto quando, d’altra parte, avevo meno esperienza, aspettavo sempre il momento adatto per iniziare alcune cose. Ad esempio, aspettavo di avere tutti gli strumenti per iniziare una data cosa, o aspettavo di conoscere alcuni dati e alcuni concetti prima di iniziare una certa attività.

Ora, questo modo di fare non è il migliore, è un po’ inibitorio, diciamo così, insomma ti blocca, detto in maniera semplice. Quindi la migliore cosa è iniziare, anche se non hai ancora tutti i mezzi, sia conoscitivi sia tecnici. È ciò, ad esempio, che dicono in altri campi. Qui parliamo solo di pittura, disegno e arte contemporanea, però è la stessa cosa che sento dire spesso a fotografi o videomaker: loro spingono a iniziare subito a fare foto o a fare video, senza aspettare di avere il cavalletto professionale, il filtro ultimo modello, la telecamera da 5000 €, quindi iniziare con quello che si ha a disposizione in quel momento.

Poi, il secondo consiglio per liberare il proprio potenziale creativo è quello di ispirarsi, perché l’ispirazione non è in realtà qualcosa che uno deve attendere, ma è in realtà un qualcosa di attivo non di passivo. È famosa la frase, insomma, di Picasso. Picasso diceva: “L’ispirazione deve venire a trovarti mentre stai lavorando”. Infatti, Picasso era, tra le tante cose, un grandissimo lavoratore, lo dimostra il fatto che è stato uno degli artisti più prolifici di sempre, addirittura da poco ho letto che il suo catalogo “ragionato” (si chiama così il catalogo di un artista alla fine, quando termina la propria attività, in cui c’è tutto quello che ha fatto, anche le opere minori), praticamente il catalogo di Picasso conta più di 40.000 opere, e quindi quasi più di 600 opere all’anno a partire da quando aveva 15 anni, quindi fino ai 91 anni, che Picasso è morto a 91 anni.

Quindi è necessario, appunto, non aspettare l’ispirazione ma rincorrerla, quasi aggredirla, in un certo senso.

Questo come si fa?
Innanzitutto, appunto, come in un certo senso ci insegna Picasso, cioè lavorando, creando, dipingendo, disegnando, magari anche sbagliando.

Poi, un altro sistema semplice ma fondamentale per farsi ispirare, quindi per aumentare il proprio potenziale creativo, è quello di guardare immagini.

Io stesso ho guardato non so ormai quante immagini, continuo a farlo ancora ora, ma soprattutto negli anni, diciamo così, della formazione mi sono ubriacato di immagini, sia da libri, sia sul web, dato che oggi abbiamo questa grande possibilità, appunto, di essere bombardati da immagini. Questo è anche un po’ un problema, però per un artista visivo diciamo che certamente il web aiuta moltissimo ad avere un ventaglio di immagini alle quali accedere veramente immenso.

Naturalmente – poi questo è un po’ più specifico mio, questa è una cosa in cui credo io, molti non sarebbero d’accordo – c’è un altro modo per ispirarsi e per aumentare il proprio potenziale creativo: semplicemente quello di avere un grande e continuo contatto con la cosiddetta cultura, insomma cercare di leggere, di informarsi, perché, appunto, l’ispirazione può venire in qualsiasi momento di quello che è l’atto conoscitivo, cioè l’ispirazione ti può arrivare mentre sei in un museo, così come mentre vedi un film o leggi un libro. Certamente se uno si siede aspettando che arrivi l’ispirazione, l’ispirazione non arriverà mai, oppure arriverà se, appunto, ti svuoti in qualche momento, in un certo senso ti rilassi, mediti, ma tutto ciò deve arrivare dopo che hai accumulato, invece, dati, conoscenze o immagini. Quindi è più un momento di rielaborazione di dati che già hai incamerato.

Giuseppe Alletto