Arte Contemporanea in Argentina PT:2

arte contemporanea in argentina

A Buenos Aires il percorso dell’arte contemporanea da pratica incentrata sulla creazione dell’oggetto artistico finito a pratica focalizzata sul processo creativo stesso può essere verificato valutando il funzionamento del Barracas Workshop e del programma di borse di studio Kuitca. 

Il primo aveva un chiaro orientamento verso la produzione di oggetti, con una marcata enfasi sull'importanza della realizzazione e soprattutto della finitura. 

Le borse di studio Kuitca, impregnate dell'aria internazionale del loro mentore, hanno dato una maggiore apertura alle pratiche non oggetto e soprattutto ai nuovi media. 

Hanno promosso la produzione di installazioni e pezzi site specific che sono stati resi noti in frequenti “Open Studios”, eventi in cui gli artisti partecipanti hanno presentato le loro opere come “work in progress”.

Al di fuori di Buenos Aires, il sistema delle accademie si è fatto strada con difficoltà negli anni novanta, anche se ci sono state esperienze notevoli. 

Tuttavia, a cavallo del millennio c'è stata un'intensa attività di questo tipo sotto gli auspici della Fondazione Antorchas, attraverso il programma di aggiornamento e miglioramento artistico che è stato portato avanti in molte città del paese. 

Questo programma ha preso la forma definitiva di una serie di quattro corsi accademici distanziati nel tempo, guidate da due artisti e due teorici, generalmente di Buenos Aires. 

La natura del programma ha impedito l'attività del workshop e invece ha favorito le discussioni su progetti e piani di lavoro.

Da segnalare anche qui le borse di perfezionamento per artisti d'interni, promosse dal Fondo Nazionale per le Arti, sulla base di una serie di incontri con un insegnante scelto fuori dal territorio. 

La visita sporadica dell'artista al suo tutor ha privilegiato ancora una volta l'enfasi sui processi creativi.

Un altro caso eccezionale è stato quello delle attività di Trama, un'organizzazione autogestita di artisti che si occupava particolarmente di ottimizzare lo sviluppo di progetti artistici, promuovere iniziative gestite da artisti indipendenti e creare un circuito di collegamenti tra diversi spazi, agenti e istituzioni che agiscono al di fuori delle sfere ufficiali della produzione e della circolazione.


Una delle caratteristiche più evidenti nell'arte recente è il risalto che è stato acquisito da quelli che sono stati chiamati i “new media” (nuovi media), cioè la fotografia, il video e l'arte digitale. 

La sua presenza negli spazi espositivi, oggi ampi e inconfutabili, contrasta con la miseria della sua produzione appena vent'anni fa. 

Il fenomeno fa parte di una tendenza rintracciabile anche nel resto del mondo; una tendenza che non si basa solo sulla loro novità, ma più specificamente, sul fatto che questi media si adattano perfettamente alla direzione più generale verso la valutazione processuale e la relativizzazione dell'oggetto artistico. L'apparenza di questi mezzi non determina di per sé il movimento verso la sfera processuale. 

La fotografia, infatti, ha acquisito lo status di oggetto artistico importante quanto quello della pittura, entrando senza difficoltà nel mercato dell'arte. 

Il destino commerciale del video e dell'arte digitale è più incerto, soprattutto in Argentina, ma la sua cristallizzazione in opere finite e il suo ingresso nel mercato dell'arte non è stato raro. 

Al di là dei dettami del mercato locale, le istituzioni artistiche hanno dato un importante impulso alla produzione con mezzi tecnologici anche quando, paradossalmente, la stragrande maggioranza non è disposta ad ospitare questo tipo di lavoro. 

La carenza tecnologica di tali spazi contrasta drammaticamente con le loro aspirazioni contemporanee. 

Per questo motivo, i passi compiuti in tal senso sono stati piuttosto limitati e cauti. 

Tuttavia, è evidente l'impatto di questi nuovi media sulla relativizzazione degli oggetti e sulla promozione dei processi. 

Nella sua natura riproducibile c'è una chiara indifferenza verso l'unicità dell'opera e il valore aurale e artigianale che è ancora pesato nell'opera d'arte tradizionale. 

D'altra parte, la storia di ogni mezzo contribuisce in questo stesso senso: nella fotografia, attraverso l'ampia tradizione del saggio fotografico; in questo e nel video, per lo stretto legame che negli anni li ha legati alla documentazione dei processi e delle performance; nell'arte digitale, per la sua tendenza alla mutazione aperta e permanente. 



Le possibilità documentarie della fotografia e del video hanno dato un nuovo impulso a forme di produzione alternative al mercato dell'arte, come l'arte pubblica, gli interventi in natura, le interferenze urbane, le azioni o la body art. 

Queste pratiche, di natura processuale, stanno acquistando nuovo slancio oggi alla luce di una tendenza che è fortemente affermata nell'arte contemporanea argentina. 

Negli ultimi anni c'è stata una ripresa della performance e delle azioni, anche se queste non appaiono più come il prodotto finale di un'idea artistica ma come il motore di un insieme di produzioni che possono avere una destinazione in un altro mezzo più "permanente" come la fotografia o il video. 

Molti artisti contemporanei si sono rivolti a questa pratica che ha prestigiosi riferimenti internazionali e che è sempre più evidente nelle grandi manifestazioni artistiche mondiali, come le innumerevoli biennali che si svolgono in tutto il globo. 

In Argentina c'è anche un aspetto unico nei diversi gruppi di arte urbana e di strada fioriti negli ultimi anni, in alcuni casi legati a circostanze politiche specifiche, come gli eventi del dicembre 2001. 

Questi gruppi, coinvolti nella realizzazione specifica di movimenti politici e sociali, hanno trovato nella fotografia e nel video il mezzo ideale per prolungare le loro azioni al di là degli eventi particolari in cui si svolgono. 

Pertanto, un numero importante di pratiche paraistituzionali completa il panorama delle arti in Argentina oggi. 

Anche quando alcune di queste pratiche hanno avuto accesso a importanti spazi di legittimazione, continuano a essere opzioni alternative alla ricchezza di dipinti e oggetti che le istituzioni preferiscono ancora. 

La sua presenza e rilevanza, tuttavia, indica chiaramente un percorso privilegiato per il recupero delle pratiche processuali nella recente arte argentina. 


Giuseppe Alletto

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